
Ottimizzazione e sviluppo

Project management

Supervisione
Professionisti al vostro servizio…
Un servizio di tutoraggio e consulenza su misura, per supportarti nella crescita di prassi gestionali, organizzative e di sviluppo che permettano di efficientare i processi gestionali e gli interventi già in atto, valorizzando le persone e ottimizzando le risorse a disposizione, per rispondere al meglio ai bisogni della realtà odierna e a quella di domani. In HUB Socio-Educativo nella figura del consulente si ingloba quella del tutor, una persona che semplifica, guida e supervisiona l’operato.
La metodologia di lavoro prevede in primo luogo una fase conoscitiva e di analisi dei bisogni per poi individuare il professionista più adatto e supportare lo staff dell’Ente nell’elaborazione e sviluppo delle risposte più adeguate agendo dall’interno. Non abbiamo paura di sporcarci le mani, l’idea è che il Consulente/Tutor possa quasi inserirsi come membro dello staff, ma con gli occhi di una persona esterna che possa facilitare l’uscita dai paradigmi del quotidiano, suggerendo strategie e mettendo direttamente le mani in pasta abbattendo al contempo i costi.
I pilastri del nostro agire
La Persona

La persona intesa come dono, come individuo unico e irripetibile, con delle caratteristiche e dei talenti, deve essere al centro di ogni agire umano. Ogni persona ha bisogno di un “padre” da cui essere e sentirsi generati e al quale sentirsi appartenenti, per sviluppare la propria personalità. Infatti, solo se uno approfondisce la propria origine e si sente voluto per quello che è, potrà crescere scoprendo i propri talenti e il proprio posto portando il proprio contributo al bene comune e al mondo intero.
Il Pensiero

Oggi più che mai, bisogna cercare il tempo per fermarsi ad osservare, riflettere, approfondire e studiare per poter comprendere la realtà e sviluppare le competenze e gli strumenti necessari per affrontarla.
La Programmazione

<<Gli uomini>>, disse il piccolo principe, <<si imbucano nei rapidi, ma non sanno più che cosa cercano. Allora si agitano, e girano intorno a sé stessi>> (Le Petit Prince, Antoine de Saint-Exupéry)
Serve un’idea, un ordine, una pianificazione, degli strumenti, dei mezzi, una rotta, una strada per raggiungere la meta, lo scopo. Tutto ciò però non garantisce che poi si proseguirà dritto in autostrada fino al casello d’arrivo. Nella vita, lo si sa, raramente va tutto come previsto, ma con l’attrezzatura giusta sarà più facile affrontare gli ostacoli e gli imprevisti che si troveranno lungo il cammino.
Lo Sviluppo, il Progresso

Ciò che conta di fronte alla libertà del mare non è avere una nave, ma un posto dove andare, un porto, un sogno, che valga tutta quell’acqua da attraversare.” (Bianca come il latte, rossa come il sangue, A. D’Avenia)
Serve una meta, uno scopo, ma allo stesso tempo serve coraggio per vivere il presente da protagonisti e non subirlo. Viviamo in una società complessa ed in continuo cambiamento in cui, se uno si ferma, dovrà cominciare a correre per rimettersi in pari. Per questo è necessario un continuo movimento fatto di piccoli passi uno dietro l’altro e talvolta di alcuni salti. Per questo è necessaria una meta, un’idea di dove vogliamo andare per poi, camminando, imparare a leggere la realtà presente muovendosi all’interno di essa a testa alta, da protagonisti, diventando noi stessi attori e autori di oggi e di domani. Solo così sarà possibile uno sviluppo, un progresso. Questo vuol dire riuscire ad uscire talvolta dalla propria comodità e dal famoso e purtroppo sempre attuale: “abbiamo sempre fatto così”.
Il Lavoro

Un tempo gli operai non erano servi. Lavoravano. Coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore. La gamba di una sedia doveva essere ben fatta (…) Non occorreva che fosse ben fatta per il salario (…) Non doveva essere ben fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone. Doveva essere ben fatta di per sé, in sé, nella sua stessa natura (…) E ogni parte della sedia che non si vedeva era lavorata con la medesima perfezione delle parti che si vedevano. Secondo lo stesso principio delle cattedrali” (L’Argent, C. Peguy).
Così oggi più che mai nella complessità e freneticità del mondo moderno, crediamo che sia essenziale riuscire a recuperare la coscienza dei costruttori di Cattedrali del passato. Persone umili che contribuivano alla costruzione di qualcosa di cui raramente avrebbero visto il compimento totale ma, nonostante ciò, avevano una dignità e una coscienza incredibile del proprio lavoro come partecipazione al crescere del mondo. Questo fu reso possibile dalla chiarezza dello scopo per il quale si muovevano, tale da poter passare la vita a scalpellare un piccolo particolare di una guglia di un tetto che mai nessuno avrebbe potuto ammirare.
Le Relazioni

<<…Tu cerchi delle galline?>> <<No>> disse il piccolo principe <<cerco degli amici. Che cosa vuol dire “addomesticare”?>> <<È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare dei legami”…>> <<Creare dei legami?>> <<Certo>>, disse la volpe. <<Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo>>. (Le Petit Prince, Antoine de Saint-Exupéry)
Le relazioni sono un punto fondamentale della vita di ogni persona, infatti, nonostante ogni persona sia un individuo, è nella sua dimensione relazionale che l’individuo si può realizzare ed approfondire la sua natura. Proprio per l’unicità di ogni individuo, se messi in relazione, in rete l’uno con l’altro, si può sviluppare al massimo il potenziale di ognuno. Certo, le relazioni possono complicare le cose quando mancano di chiarezza e premesse e non necessariamente sono per la vita, ma anche quando finiscono non si può mai cancellare o rinnegare il tragitto fatto insieme.
